Una casa nella sabbia è fra le opere più intime di Neruda, perché quella ‘casa’ è la famosa casa di Isla Negra, di fronte all’oceano, e protagonisti sono dunque il mare e gli oggetti che la animano.

Questo Bestiario si presenta come un inno a quella ‘vivente bellezza’ che tanto emozionò e stupì Neruda.

In Tentativo dell’uomo infinito il mondo si disarticola, nella solitudine delle tenebre l’anima del poeta inciampa, grida con il vento la sua disperazione. L’amore diviene tormento erotico e accentua la minaccia della morte.

Per Le pietre del cielo si è parlato di una raccolta di «tranquilla bellezza» e di «quietato ardore», quasi che il poeta avesse finalmente raggiunto uno dei luoghi più pacificati e sereni della sua poesia.

In La spada di fuoco, del 1970, Neruda racconta la favola dell’ultimo essere umano sulla terra, la sua seconda nascita attraverso l’amore e la nuova alba dell’umanità.

Fu proprio un viaggio a Cuzco e la salita al Macchu Picchu che allargarono enormemente la sua prospettiva, cominciando a far germogliare nel poeta «l’idea di un canto generale americano».

La fisicità e il simbolo delle pietre rivestono un ruolo importante nella poesia di Neruda. Pietre non in quanto presenze prive del soffio della vita, ma, al contrario, come veri e propri «esseri di pietra».

Questa selezione comprende alcune delle più belle odi ‘morali’ e ‘sentimentali’ di Neruda: l’allegria, l’amicizia, la tranquillità, la speranza, la solitudine, la pigrizia, l’amore… una grande ode alla vita.

Questa raccolta, la prima traduzione integrale italiana, è la testimonianza più emblematica della grande passione che Neruda nutriva per il mondo degli uccelli.

Esaltatore dell’ ‘uomo infinito’, di ciò che in altra epoca definì ‘più grande del mare e delle sue isole’, il poeta è cosciente che sarebbe un crimine abbandonare a se stessa l’umanità…