«Quello che è importante non è tanto la conquista della vetta, quanto il tu per tu con la roccia, con la neve, il ghiaccio. Toccare, vedere: è come una danza.» Fosco Maraini. Viaggiator curioso.
Arsène Lupin dismette i panni del ladro gentiluomo e indossa quelli dell’arguto e irriverente detective Jim Barnett, alle prese con otto diversi casi apparentemente impossibili da risolvere.
Sophie, una giovane giornalista americana, si sveglia in una clinica in Crimea dove è stata ricoverata in stato di incoscienza per un grave avvelenamento. Chi voleva ucciderla? E perché? Un roman à clef della Russia moderna scritto da una grande esperta.
«È venuto il diavolo e ha tagliato la testa alla mamma»: così comincia questo romanzo breve di Arturo Carlo Jemolo, il grande storico e giurista della cui produzione questo “giallo” costituisce a tutti gli effetti un vero e proprio unicum.
Il romanzo, storico e insieme esotico, conduce il lettore in un’oscura e appassionante vicenda, che spazia dall’Inghilterra vittoriana a Singapore e a Sumatra, negli anni in cui le grandi potenze coloniali si affrontano per il dominio nell’Oceano Indiano.
Lentamente, un passo dopo l’altro, veniamo a conoscere una storia d’amore e di autosacrificio al di fuori di ogni norma e ragione, talmente forte da bruciare chiunque incontri sulla sua strada.
Tre racconti del grande scrittore austriaco sulla fine dell’Impero asburgico, il mondo nel quale egli stesso è vissuto e che ricorda con sottile ironia, ma con un affetto incondizionato, nel saggio che apre il volume.
Il racconto di una crisi: crisi economica e finanziaria, certo, ma ancor più crisi di un’intera visione del mondo. Uno dei romanzi più intensi della grande scrittrice.
In un convento situato su un’isola, abitato soltanto da una piccola suora, un uomo cerca qualche traccia del suo passato: una vicenda oscura gli grava sulla coscienza, e in quel luogo egli tenta di ritrovare i segni e il senso di ciò che è stato.