«Quello che è importante non è tanto la conquista della vetta, quanto il tu per tu con la roccia, con la neve, il ghiaccio. Toccare, vedere: è come una danza.» Fosco Maraini. Viaggiator curioso.
Pubblicato nel 1944 sulla rivista «Aretusa», “Il vecchio con gli stivali” – da cui venne tratto film “Anni difficili” di Luigi Zampa – illustra meglio di qualunque trattato il rapporto tra la piccola borghesia italiana e il fascismo.
Nel breve spazio di un racconto, Singer scol-pisce la decadenza di una famiglia e, pur con una narrazione che scivola piacevolmente in un’aura di leggerezza e di ironia, l’inquietante destino verso cui stava andando incontro la comunità ebraica in Polonia.
Il tragocomico destino di un ristoratore libertino beffato dalla sua stessa natura. Tra humour e realismo, “Sender Prager” è uno fra i migliori racconti di un autore straordinario come Israel Joshua Singer.
Questa “Vita di Mozart” segna il debutto del grande narratore francese nella letteratura. Se Cimarosa fu infatti il primo grande amore musicale di Stendhal, Mozart rappresentò l’approdo definitivo della sua passione.
Lunga lettera a Baladine Klossowska, “Il testamento” (1921) è soprattutto la testimonianza sofferta del superamento di una lunga crisi personale e creativa che aveva portato Rilke a inter-rompere la stesura delle “Elegie duinesi”.
Pubblicato nel 1862 “Una brutta storia” segna la fine della fase degli anni Quaranta, della cosid-detta “letteratura buro-cratica”, e l’inizio della fase matura, quella delle “Memorie dal sotto-suolo”, che ha reso Dostoevskij un classico assoluto dell’800.
I “Consigli al giovane scrittore” offrono un insolito campionario di raccomandazioni sotto forma di aforismi a un immaginario giovane che vuole dedicarsi alla lette-ratura. Seguono “Sull’in-fluenza nella letteratura” e “Ricordi letterari e problemi attuali”.
“I segreti della principes-sa di Cadignan” è una delle rare opere di Balzac che ha un epilogo felice. La trama, densa di ambiguità, colpì Marcel Proust, che nella sua “Recherche”, per bocca del barone di Charlus, definisce l’opera «un capolavoro».
Un altro splendido racconto in cui Singer dà prova di grande maestria, mescolando elementi e personaggi diversi tra loro che pone sotto la lente dell’inarrivabile humour ebraico.
Piccolo gioiello narrativo, con “Diario di un uomo superfluo” Turgenev ci offre un’originale varia-zione su un tipo di perso-naggio che tanta fortuna avrà nella letteratura russa dell’Ottocento e che diventerà uno dei tipi più esemplari della letteratura novecentesca.